Acate, il restauro del castello.
La giunta approva il progetto.

   È meno lontano il recupero integrale del castello dei Principi di Biscari, simbolo della cittadina. L'amministrazione comunale, avuta la conferma che l'edificio è stato ammesso ai finanziamenti Pop della Comunità Economica Europea, non ha perso tempo ad approvare il vecchio progetto degli architetti Rodolfo Santoro ed Irene Bongiorno. L'importo dei lavori è di quattro miliardi e ottocentoventuno milioni, con una base d'asta di tre miliardi e seicento milioni. Se non ci saranno intoppi (la Soprintendenza ha già dato parere favorevole, ndr) il cantiere dovrebbe essere aperto entro il mese di giugno; l'ultimazione dei lavori di restauro è prevista, invece, per il 2001.
   Fino a qualche anno fa per il maniero voluto da Guglielmo Raimondo, barone del feudo di Biscari, nel 1493, sembrava che non ci fossero speranze. Il Comune, negli Anni Settanta, ne aveva acquistato una parte da un privato, ma non vi spendeva una lira per la manutenzione aspettando il maxifinaziamento.
   L'edificio stava cadendo a pezzi, fino a quando il sindaco Masaracchio non ebbe la felice intuizione di restaurarne un'ala ed adibirla a sala consiliare. Altri interventi "a spezzoni" avevano consentito di sistemare tetti ed infissi, ma moltissimo rimaneva da fare. La fruizione totale della struttura costituirà una risorsa non indifferente per le ambizioni turistiche di Acate ed offrirà agli amministratori la possibilità di trasferirvi anche alcuni uffici.


Emanuele Ferrera

Acate, 9-3-1999