Acate, bilancio di previsione 2002
Fumata nera in Consiglio comunale
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   Fumata nera per il bilancio di previsione 2002. In oltre sei ore di infuocato dibattito il Consiglio comunale ha approvato all'unanimità soltanto il Piano Triennale delle Opere Pubbliche e le tariffe dei servizi a domanda individuale. Poi la seduta è stata sospesa per mancanza del numero legale in quanto i consiglieri di centrosinistra che sostengono il sindaco Maria Battaglia hanno abbandonato l'aula in segno di protesta.
  Essendo scaduti abbondantemente i termini, il presidente, Enzo Longo, ha riconvocato lunedì, alle 21, il Consesso, per scongiurare la nomina di un commissario ad acta. Questa volta lo strumento finanziario sarà sicuramente approvato, ma solo dai consiglieri di centrodestra che detengono la maggioranza. Assenti soltanto l'indipendente Paolo Ravalli e Paolo Ventura di Acate 2000, la seduta è filata liscia soltanto nelle battute iniziali.
  Ad accendere la "miccia" la presunta tardiva presentazione di alcuni emendamenti da parte della Federazione di Centro e di Acate 2000": "Secondo noi - spiega il popolare Salvatore Migliore - queste modifiche (somme per espropri e Servizi Sociali, ndr) hanno solo lo scopo di decurtare le somme a disposizione dell'amministrazione per svolgere il proprio programma. Si vuole, insomma, ingessare la Giunta a tutti i costi! Avevamo chiesto di concordare le modifiche al bilancio, ma di fronte al netto diniego, ci siamo rifiutati di votare, ritenendolo contrario agli interessi della cittadina".
  Ben diversa la valutazione di Catena Cantale, capogruppo della Federazione di Centro: "Premesso che il segretario comunale e gli stessi revisori dei conti escludono qualsiasi ritardo - spiega - la nostra intenzione non è quella di imbavagliare l'amministrazione ma solo di recuperare il ruolo che la Legge assegna al Consesso". Ma come farà il sindaco ad amministrare se lunedì approverete un bilancio fortemente tagliato? "Possiamo assicurarla - conclude la dottoressa Cantale - che se ella presenterà proposte fattibili accompagnate da relativi progetti, le daremo di volta in volta il via libera. Il primo cittadino dovrà scegliere se accettare o meno queste regole di democrazia o dimettersi prima del tempo".



Acate,  27-04-2002

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