Riunione lampo del Consiglio comunale in un clima di "buonismo". Con soli otto
consiglieri su quindici presenti (tre dell'Ulivo, compreso il presidente, cinque della
maggioranza di centro) il Consesso si è limitato ad approvare soltanto quattro punti non
rinviabili. All'unanimità sono, quindi, passati lo statuto del Patto Territoriale,
l'adesione al Consorzio dell'Uva da Tavola di Mazzarone, il rinnovo alla società
"Ausonia" della concessione per la riscossione dell'imposta sulla pubblicità e
della Tosap, quattro nuove licenze per autobus e taxi.
Uniche "infrazioni" le richieste di chiarimenti sull'Ici e sul
bilancio di previsione, presentate da Zambuto e Monello. Per il presidente Claudio
Ravalli, sul quale pende ancora la "spada di Damocle" della rimozione, è tempo
di tracciare un bilancio: "Nonostante l'accresciuta conflittualità dovuta al cambio
di maggioranza - spiega - il Consiglio ha prodotto una notevole mole di lavoro. Mi ritengo
moderatamente soddisfatto". Lei ha dovuto subire i continui attacchi delle ex
opposizioni: "Credo di avere esercitato sempre le mie funzioni con equità senza
esercitare quello strapotere che mi è stato rimproverato e che d'altronde la Legge non
conferisce ai presidenti". Che cosa si augura per il 2001?: "Che si ponga fine
alle polemiche sterili dall'una e dall'altra parte avendo in testa esclusivamente il bene
di Acate". Claudio Ravalli ha anche un altro desiderio: "Spero proprio che la
sala consiliare ritorni al più presto al Castello, favorendo una più folta
partecipazione del pubblico".