Ancora "echi" dell'ultima rovente riunione del Consiglio comunale. I gruppi di
opposizione Federazione di Centro e Acate 2000, che di fatto sono la maggioranza (8
rappresentanti contro i 7 del centrosinistra, ndr), con due documenti pubblici, hanno
sferrato un altro attacco al presidente diessino Paolo Ravalli e chiarito ai cittadini le
scelte effettuate nel corso della seduta. In una nota trasmessa anche al Prefetto,
all'Assessorato Enti Locali nonch al Coreco, i capigruppo Catena Cantale e Giuseppe
Monello lamentano una scorretta conduzione delle sedute consiliari: "Da una parte
abbiamo rilevato la faziosità del presidente che dà risalto alla compagine dell'Ulivo,
dall'altra la sua spiccata e forse interessata incapacità di far applicare il
regolamento. Le sedute - continuano - Cantale e Monello - sono caratterizzate da
interventi caotici, da interruzioni del pubblico e da ingerenze frequenti e non richieste
degli assessori comunali. E' soprattutto per questo - aggiungono - ma anche per la
parzialità gestionale e la perdita di consenso, che abbiamo avviato l'iter per la
rimozione di Ravalli".
L'interessato, 44 anni, medico di Medicina del Lavoro, respinge
fermamente le accuse e conserva la sua impertubabilità: "Se credevano di
"spaventarmi" con questa iniziativa sono fuori strada. Fino a qualche tempo fa
Monello andava dicendo che ero al di sopra delle parti ed il consigliere Enzo Longo che
ero inviso alla maggioranza. Che si mettano d'accordo! Ho l'impressione che queste uscite
abbiano solamente la funzione di giustificare un'impresa (la sua rimozione, ndr) che deve
essere portata avanti a tutti i costi nonostante il ginepraio legislativo. Mi accusano -
aggiunge Ravalli - di consentire gli interventi degli assessori, non vedo perchè
debbano essere zittiti se chiedono la parola rispettando le regole. Se avessi applicato
alla lettera il regolamento, vorrei ricordare, qualcuno che ora si lamenta non avrebbe
potuto mai parlare quanto è solito fare. Ma se proprio lo desiderano dalla prossima volta
lo accontenterò".
Giuseppe Monello e Catena Cantale hanno indicato di utilizzare l'avanzo di
amministrazione '99 per la bitumazione di alcune strade non asfaltate e non per piazza
Libertà. Per quale motivo? I fondi da destinare alla piazza erano davvero esigui (145
milioni) e mancava un progetto organico e definitivo. Piuttosto che realizzare un prato
inglese si dovrebbe, secondo noi, ripristinare, se sono cadute le prescrizioni della
Soprintendenza, l'antica villa ottocentesca tanto rimpianta". Avete approvato le
variazioni di bilancio ma vi siete "impuntati" sulle parcelle ai progettisti del
Prg. "Non abbiamo messo in discussione quest'impegno, come ventila un consigliere
popolare che teme rivalse da parte dei tecnici, ma soltanto fatto presente che la
previsione di spesa andava fatta in sede di bilancio 2000. Per i professionisti si tratta
di pazientare qualche mese prima di incassare gli ultimi spiccioli".