Il Coordinamento di "Acate 2000", il Circolo fondato dall'ex vicesindaco Pietro
Bellomo, sferra un altro attacco all'amministrazione di centrosinistra guidata da Maria
Battaglia. Questa volta finiscono "nel mirino" alcuni incarichi professionali
che sarebbero stati assegnati "calpestando le più elementari norme sulla
trasparenza".
In particolare Bellomo, ed i consiglieri comunali Monello e Ventura, puntano
il dito sull'incarico di progettazione delle opere di captazione, sollevamento e adduzione
dell'acqua della sorgente di Lenzacane.
"Sono stati incaricati due tecnici, di cui uno locale degno di
rispetto, con un costo di 188 milioni per il solo progetto e di ben tre miliardi e mezzo
per l'intera opera - è scritto in un documento - senza che ci siano certezze sull'acqua
di Lenzacane. Esiste soltanto una relazione tecnica congiunta del Comune e del Genio
Civile, ma non le prove di portata e le analisi ufficiali di laboratorio".
Il Coordinamento di "Acate 2000" si spinge più avanti: "E se
per ipotesi le prove dovessero essere negative, l'amministrazione come giustificherebbe
spese per centinaia di milioni con la cittadinanza e la Corte dei Conti per un'inutile
progettazione?".
Il sindaco Maria Battaglia, convinta che l'acqua della sorgente risolverà
definitivamente i problemi idrici di Acate, replica a Bellomo e ai consiglieri
d'opposizione: "Per l'assegnazione degli incarichi professionali stiamo seguendo una
rotazione che rispetti capacità e competenze dei tecnici. In quanto alla Corte dei Conti
- si limita a dire il primo cittadino - mi pare che le sue funzioni siano di evitare e
reprimere gli sprechi e non di limitare le progettazioni".