Acate, folgorata mentre canta col "karaoke": è grave.
La piccola era seduta di fronte casa.
I primi soccorsi da un venditore ambulante.
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  Stava giocando con un "karaoke", uno di quegli apparecchi dotati di microfono che permettono di cantare su una base musicale registrata, quando è stata colpita da una potente scarica elettrica. Ora lotta contro la morte all'ospedale "Cannizzaro" di Catania, dove è stata trasferita con l'elisoccorso.
  Una bambina di 7 anni, iscritta alla seconda elementare, ha rischiato di fare la stessa fine di Davide Cracchiolo, il sedicenne deceduto domenica scorsa a Palermo, folgorato da un tombino. Ma a differenza del sedicenne che ha trovato la morte davanti all'ufficio postale di Partanna Mondello, lei non si è mossa di casa.
  Come spesso accade, la fatalità ha voluto che il pericolo si annidasse nei luoghi che dovrebbero essere più sicuri e protetti, quelli più conosciuti. La strada dove abita è in una zona densamente popolata della cittadina; qui i tanti ragazzi del quartiere, in attesa della riapertura delle scuole, trascorrono il tempo dedicandosi ai passatempi preferiti. I maschietti giocano a calcio, le femminucce, sole o in gruppo, "mimano" le faccende domestiche della mamma, pettinano le loro bambole oppure canticchiano. Specialmente se sono in possesso di una bella voce - è il caso di Maria (il nome è di fantasia) - è un piacere ascoltarle.
  Ieri mattina la piccola è seduta sul marciapiede di fronte casa. L'apparecchio per il 'karaoke' che sta utilizzando è alimentato da una presa all'interno dell'abitazione. Sono le dieci circa quando le urla della piccola squarciano il silenzio della zona. Corrono la nonna, gli altri bambini, i vicini. Non si sa cosa sia successo, se Maria ha toccato il cavo o il corpo del 'karaoke': fatto sta che una potente scarica la fa cadere a terra. Sono momenti di terrore. Un venditore ambulante di frutta e verdura, che transita lungo la strada, si ferma e riesce a separare la piccola dall'apparecchio. Sente anche lui una scarica di corrente.
  Sembra che non ci sia più nulla da fare per la bambina: è a terra, immobile. Passano pochi minuti, qualcuno chiama un'ambulanza, un medico che ha l'ambulatorio poco distante arriva e dà i primi soccorsi. La piccola viene caricata su un'auto e portata al pronto soccorso dell'ospedale di Vittoria. I medici si mettono subito al lavoro e fanno il possibile per rianimarla. L'elettroencefalogramma è piatto, ma non si danno per vinti. Di lì a poco la bimba viene trasferita con l'Elisoccorso al 'Cannizzaro' di Catania, dove arriva in condizioni disperate. Ma, quel che più conta, è viva. La prognosi è riservata, qualche timido segno di miglioramento fa ben sperare.
  I genitori, al momento dell'incidente, erano a lavorare. Appresa la notizia, sono corsi subito a Catania. I nonni sono stati sentiti dai carabinieri che stanno cercando di ricostruire la dinamica dell'incidente. I militari hanno sequestrato l'apparecchio e stanno tentando di ricostruire tutto. Un difetto di fabbricazione? Un filo scoperto? Una prolunga non realizzata a regola d'arte? Domande che avranno risposta in un rapporto che sarà trasmesso al più presto alla Procura dei Minori di Catania.


Emanuele Ferrera

Acate, 15-09-2000

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