"Se proprio non ne vogliono sentire di eliminare questo filo telefonico allora lo
utilizzerò per appendere la biancheria". Clamorosa protesta del proprietario di un
immobile di piazza Libertà, che dopo aver atteso per un anno che la Telecom rimuovesse il
cavo che gli impedisce di completare la realizzazione del nuovo bar della moglie, ha steso
magliette, pantaloni e indumenti intimi sull'odiato "oggetto".
"È dal mese di settembre del 1999 - dichiara Biagio Marino, 49 anni,
ausiliario scolastico - che chiedo insistentemente alla Telecom di Ragusa di rimuovere il
filo che non consente d'installare la ringhiera e deturpa la facciata dell'immobile. Il
ritardo sta pregiudicando il trasferimento dell'esercizio commerciale dai Quattro Canti, -
con un notevole danno economico".
Marino, che fu "più fortunato" con l'Enel, avendo atteso
"solo" sei mesi, ha un diavolo per capello. "Venne un tecnico, ammise
l'urgenza della richiesta - prosegue - stabilendo che il filo doveva essere sotterrato, e
intanto il tempo passava. Ho chiesto più volte spiegazioni e i funzionari mi hanno
risposto che si sono esauriti i fondi per questo genere d'interventi".
Nel locale di piazza Libertà, un struttura a tre piani, che si annuncia
come uno dei più eleganti punti di ritrovo della cittadina, ci sono già le attrezzature
e i mobili imballati e questo accresce il disappunto di Marino: "Per sbloccare la
situazione mi son dovuto rivolgere perfino ad un legale. È assurdo che non si possa
avviare un'attività per un impedimento del genere. A questo punto sarò anche costretto a
chiedere alla Telecom il risarcimento dei mancati introiti".