Acate, guerra agli evasori dei canoni idrici,
"linea dura" della giunta
L'amministrazione guidata da Maria Battaglia ha dato ordine di recuperare "con
le buone o con le cattive" i soldi delle bollette per il periodo 1990-1996 |
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Dopo
i "tentativi" dei suoi predecessori, Caruso e Masaracchio, anche il sindaco
Maria Battaglia prova a "snidare" i numerosi evasori del canone idrico.
Nonostante gli inviti dell'attuale e delle precedenti amministrazioni, esistono ancora
sacche di "ostinati", convinti che il tributo lo debbano pagare sempre i soliti,
vale a dire la stragrande maggioranza dei cittadini onesti e scrupolosi; ecco perché da
Palazzo di Città è partito, per l'Ufficio competente, l'ennesimo "ordine" di
procedere "con le buone o con le cattive" al recupero delle somme relative agli
anni dal '90 al '96.
Una cifra a sei zeri, visto che la relativa delibera di Giunta definisce la
morosità "consistente". I contribuenti, già diffidati, per mettersi in regola
dovranno pagare anche gli interessi legali e se faranno ancora spallucce, rischiano il
taglio della presa, come previsto dal regolamento. E rimanere a secco in estate molti
sanno che cosa significa! Se qualche contribuente dovrà mettere al più presto mano al
portafoglio, altri, invece, potranno "respirare". L'amministrazione comunale,
infatti, ha deciso di concedere una riduzione del canone pari al 20 per cento, per gli
anni'96, '97 e '98, agli utenti residenti nelle case popolari di via Manzoni e in via
Carducci, per le disfunzioni nell'erogazione patite proprio nel periodo estivo di quegli
anni.
La zona era rifornita con autobotte ed i cittadini avevano vivacemente
protestato. Ora s'è fatta finalmente "giustizia" ed il Comune potrà incamerare
più facilmente quanto gli spetta. Il canone idrico ad Acate è di 180 mila lire. La cifra
non è legata ai consumi in quanto i contatori non sono letti.
Emanuele Ferrera
Acate, 06-07-2000 |
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