Acate, sempre più concreta la possibilità che la Provincia Regionale acquisti la muraglia di contrada Casale Pagina precedente

  Si fa sempre più concreta la possibilità che la Provincia Regionale acquisti la muraglia di contrada Casale, che si fa risalire al periodo arabo-normanno, e l'intero esteso sito agricolo.
  Una delegazione capeggiata dal consigliere Salvatore Fracanzino, che lo scorso anno lanciò la proposta, e composta dai tecnici dell'Ente Paolo Magro e Salvatore Scalone, accompagnata dal cavaliere Salvatore Martorana (liquidatore dell'azienda floricola Acanto, proprietaria dell'appezzamento, ndr) ha compiuto un accurato sopralluogo per avviare la relativa pratica.
  Se l'operazione andrà in porto, com'è probabile vista la disponibilità dell'azienda, l'Ente di Viale del Fante agevolerà anche l'accesso dei visitatori nell'area archeologica: "Nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche - spiega Fracanzino - è inclusa la sistemazione dell'arteria che collega la Statale 115 e la Mare Monti Acate-Caltagirone con contrada Casale.
  La sede stradale sarà allargata di circa dieci metri con una spesa di oltre tre miliardi e mezzo". Secondo alcuni studiosi il rudere sarebbe parte della cerchia muraria realizzata a difesa del nucleo abitato di Odogrillo durante la dominazione araba.
  Per il parroco di Acate don Rosario Di Martino, che da anni conduce scrupolose ricerche, si tratterebbe invece di un'opera difensiva voluta dal primo barone di Biscari, Guglielmo Raimondo Castello, chiamato il Magnifico.


Emanuele Ferrera

Acate,  05-06-2000

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