Acate, le sculture di Giovanni Cilio nel Castello restaurato Pagina precedente

Lo scultore Giovanni Cilio, 86 anni, dopo avere deciso di donare tutta la sua produzione al Comune di Acate, ha lasciato anche definitivamente Firenze, dove ha vissuto ininterrottamente per circa sessanta anni.

- Professore Cilio, ma non aveva fatto intendere che non avrebbe mai lasciato nulla alla sua città?

"Non lo nego, ma quando un amico mi ha riferito che il castello sarebbe stato restaurato degnamente ho cambiato idea. Il mio non era un no ad Acate ma agli amministratori del tempo (la Giunta di centrodestra del '94, ndr)".

- A che punto è il trasferimento delle opere?

"In verità l'operazione è stata momentaneamente sospesa perché è in cantiere una mostra al museo fiorentino "Marino Marini". Subito dopo, oltre mille lavori partiranno per Acate. La mia volontà è stata di donare tutto e subito".

- Come ha trovato dopo alcuni anni Acate?

"Sono rimasto bene impressionato dal restauro del castello, che diventerà un formidabile richiamo turistico; purtroppo hanno rovinato piazza Libertà."

- Dove va la scultura del Duemila?

"Sicuramente verso l'astrattismo. In troppi, però, si scoprono scultori presentando in tante "salse" lo stesso lavoro. Vorrei essere ricordato così come sono stato. Con i miei difetti e con qualche pregio, se ne ho".


Emanuele Ferrera

Acate,  13-04-2000

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