Acate, in crisi gli antichi circoli cittadini
Non si trovano candidati alla presidenza
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   Sempre più difficile il ricambio al vertice nei due più antichi sodalizi cittadini. La seconda domenica di gennaio, a termini di statuto, si dovrebbe procedere al rinnovo dei consigli direttivi, ma poiché le liste non sono state presentate, gli appuntamenti sono destinati a saltare. Al Circolo di Conversazione di piazza Libertà, i "Civili", nessuno si è candidato, finora, per succedere al maresciallo dell'Arma in congedo Sebastiano Santoro, alla società operaia di Mutuo Soccorso di via XX Settembre non ci sono pretendenti per la "poltrona" occupata da qualche anno dall'impiegato postale Vincenzo Caruso.
   Le responsabilità di gestione, i piccoli "grattacapi", la ricerca del "quieto vivere", tengono lontani i soci dal "timone del comando". Nel primo sodalizio gli iscritti sono circa centoventi, ma i frequentatori abituali soltanto una ventina; la loro età media supera abbondantemente i 65 anni ed i pochi giovani che chiedono la tessera salgono quei "fatidici" scalini solo per pagare la quota annuale... od essere depennati.
   Nell'altro gli iscritti sono circa quattrocento, il numero dei frequentatori è superiore, ma presidenti e cassieri "gettano la spugna", stanchi di "rincorrere" i numerosi soci morosi o di parare critiche al proprio operato non sempre bonarie. In sostanza i due sodalizi pagano lo scotto del mancato rinnovamento, non trovando i giovani acatesi sufficienti gratificazioni per iscriversi e frequentarli. "È un segno dei tempi -sostiene un pensionato che li frequenta entrambi e che preferisce rimanere anonimo-.
   Quali valide motivazioni hanno le giovani generazioni, che socializzano nei circoli sportivi, nelle palestre o nei pub? Che cosa possiamo loro offrire?". Ma allora i sodalizi sono proprio destinati a morire? "Non credo. Continueranno a "vivacchiare" ancora - conclude - ma non mi meraviglierei se per assicurare l'ordinaria amministrazione si ricorresse d'ora in poi ai commissari". Il Circolo di Conversazione, nacque nel 1838 come luogo di riunione dei liberi professionisti, la società operaia, fondata nel 1869, non ha detto di no anche a piccoli imprenditori. Entrambi, pero, nello sforzo di aprirsi, hanno finito col perdere la loro identità culturale.


Emanuele Ferrera

Acate,  08-01-2000

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