La festa di San Vincenzo ha origini antichissime. Le
prime notizie certe risalgono al 1722 e da allora, si ripete ogni anno la terza domenica
dopo Pasqua. L'aspetto più importante è sicuramente quello religioso. Molte persone
raccontano che per intercessione del Martire hanno ottenuto dal Buon Dio la grazia
desiderata; questo spiega la straordinaria affluenza al Sepolcro soprattutto nel giorno
della sua festa.
La tradizione narra che il Corpo del Santo fu donato da Papa Clemente XI nel 1700 al
Principe di Biscari, Vincenzo Paternò Castello, il quale lo custodì nell'abbazia di San
Giuseppe, oggi chiesa di
San Vincenzo.
Tra gli appuntamenti folcloristici quello più atteso è sicuramente
il Palio, una manifestazione ippica, orgoglio degli acatesi. Le sue origini affondano
nella storia di Biscari. Il Principe, infatti, per saggiare e dimostrare il valore dei
suoi cavalieri, organizzava una competizione, caratteristica comunque di altri paesi con
origini feudali. Con l'andar del tempo, nella mentalità popolare essa ha acquisito un
carattere devozionale. Teatro del Palio è l'ampio Corso Indipendenza, che per l'occasione
viene addobbato con stendardi e archi sfavillanti di luci.
Durante i giorni della festa un'immensa folla applaude il passaggio
degli sbandieratori, dei vari gruppi folcloristici e musicali. Negli ultimi anni un corteo
storico formato da giovani del paese sfila in abiti settecenteschi prima dell'inizio delle
corse.
Per il fascino che esercita e per l'entusiasmo che suscita, la festa
di San Vincenzo è un appuntamento da non perdere. |