Le due maggiori aziende vitivinicole dell'Acatese alla conquista dei mercati
internazionali. Prosegue per la "Valle dell'Acate" e la "Torrevecchia"
il trend favorevole iniziato già da qualche anno e le loro cantine sono ormai una meta
obbligata per i "turisti del vino" che arrivano da ogni parte della Sicilia.
"Anche nella manifestazione del 26 maggio scorso - spiega Gaetana Iacono che conduce
dai primi Anni Novanta l'azienda familiare di contrada Biddine - abbiamo ottenuto
lusinghieri riconoscimenti di esperti e appassionati. Il nostro obiettivo è quello di
valorizzare e far conoscere la nostra produzione di vini Doc in purezza provenienti da
vitigni autoctoni: Cerasuolo, Frappato, Bidis, Moro".
"Esportiamo in Germania, Stati Uniti, Giappone - aggiunge l'enologo
Giuseppe Romano - e lavoriamo a seconda delle annate dai settemila ai diecimila quintali
di uve. Vogliamo centrare quanto prima il traguardo delle settecentomila bottiglie per
stagione".
La "Torrevecchia", sita nell'omonima contrada, a metà strada fra
Acate e Macconi, vuole penetrare ancora meglio in America Latina: "Siamo già
presenti in tutta Europa - dice Daniela Favuzza, titolare dell'azienda con il marito
Giuseppe - ed ora stiamo per sbarcare in Brasile". Ma quali sono i "vini
all'occhiello" dell'azienda, che è stata curata in passato da famiglie come i
Biscari, gli Enriquez ed i Lanza Filangeri? "Un tempo selezionavamo - continua la
signora Favuzza - anche per la Corvo, da qualche tempo imbottigliamo essenzialmente
Cerasuolo, Nero d'Avola, Frappato, Syrah. Il microclima particolare della zona, che
assomiglia a quello di certi insediamenti californiani e australiani, è ideale per
ottenere vini dalle caratteristiche esclusive e rispondenti alle esigenze degli
intenditori".
La Valle dell'Acate si estende su una superficie di 100 ettari, mentre la
Torrevecchia ne occupa circa 600, ma si dedica anche ad altre produzioni agricole. Le due
cantine si trovano nelle vicinanze di siti archeologici e sono distanti poco più di 15 km
l'una dall'altra.