Acate, l'ufficio postale: lunghe attese e qualche malore Pagina precedente

  La "missione quasi impossibile" inizia già almeno un'ora prima dell'apertura dell'ufficio e prosegue, alcune volte, per tutta la mattinata. Sotto le intemperie o, se si ha la "fortuna" di entrare, in un bugigattolo, fra malori... e odori.
  E' quanto accade tutti i giorni alle Poste di via Adua, dove centinaia di persone, in maggioranza anziani, si assiepano per riscuotere la pensione, effettuare un versamento o spedire una raccomandata. E' così dai primi giorni del mese, ma le operazioni nemmeno prima andavano velocemente. Un'emergenza nota già ai vertici provinciali dell'Azienda, che ora un cittadino ha voluto evidenziare, con dei suggerimenti, alla direttrice provinciale Giovanna Cultrera: "Più che un ufficio è un buco - ha scritto Pietro Mezzasalma - dove la confusione, le proteste, i malumori sono all'ordine del giorno.
  Nel piccolo locale sono state sistemate delle transenne che riducono ulteriormente la superficie. Esse si possono paragonare ad un recinto per pecore o passaggio per i cavalli". Dopo aver spezzato una lancia a favore degli impiegati, "che lavorano a ritmo serrato e con grande senso di responsabilità", Mezzasalma ha proposto delle soluzioni per una fruizione più civile del servizio: "Bisogna eliminare le transenne che costringono gli utenti a rimanere per ore in piedi; collocare altri sedili e, soprattutto, utilizzare i numeri per disciplinare la ressa".
  Da anni si parla di realizzare un Ufficio Postale dotato di tutti i comfort o almeno di trasferire l'attuale in locali più spaziosi, ma la richiesta della popolazione cade sempre nel vuoto.


Emanuele Ferrera

Acate,  17-01-2002

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