Centinaia di cittadini residenti nel centro storico sono intenzionati a chiedere al
Comune il risarcimento dei danni provocati alle loro abitazioni dai colombi. Anche
quest'anno, dopo l'arrivo delle prime piogge, sono stati costretti a ricorrere ad
operatori edili esperti per far riparare le coperture in tegole dei tetti rovinate dai
volatili.
"È giunto il momento di dire basta -spiega stizzito Pietro
Mezzasalma, primo firmatario di una lettera di protesta inviata ad amministratori,
opposizione, ufficiale sanitario ed associazioni ambientaliste-. Ogni anno sosteniamo
spese ingenti poiché acqua piovana ed escrementi penetrano nelle nostre case annerendo
soffitti e pareti". "Dall'invasione dei colombi -aggiungono i cittadini
esasperati- non si salvano chiese, monumenti pubblici e perfino le scuole elementari di
via Duca D'Aosta il cui marciapiede è costantemente ricoperto da uno strato di
escrementi".
Ma oltre la "tassa" annuale e la deturpazione del decoro
urbano, un altro rischio tiene sulla corda i danneggiati: "Siamo vivamente
preoccupati - continua Mezzasalma - per la possibilità di contrarre malattie infettive
come la psittacosi e l'ornitosi". C'è una sola strada per ridurre la proliferazione
incontrollata dei colombi: "Bisogna utilizzare subito, come stanno facendo altri
comuni (non ultimo quello di Treviso, ndr) il mangime anticoncezionale che riporti il loro
numero ad un livello tollerabile e nel tempo li fa estinguere".
"L'assessore competente -conclude Mezzasalma- ci ha detto che la
soluzione non è praticabile in quanto rifiutata dagli ambientalisti. Ma quest'ultimi, non
ci sono anche a Venezia, dove il sindaco Cacciari ha potuto adottarla?".