Acate, guerra di manifesti Pagina precedente

   Dopo avere aperto la "guerra" dei volantini, il Circolo di Alleanza Nazionale, la "chiude" a modo suo rincarando la dose nei confronti dell'amministrazione comunale dell'Ulivo. "Finalmente -è scritto in una nota- si esce dal torpore e per una volta si fa strada con chiarezza la voce di chi non accetta la caduta verticale di Acate in termini politico-amministrativi.
   È il grido di chi soffre per la sistematica umiliazione di un popolo, di chi non tollera l'anarchia che regna nel Palazzo". Alleanza Nazionale rimarca, ancora, la grave situazione dell'ordine pubblico ("vegeta nell'assoluto abbandono non garantendo al cittadino sicurezza e incolumità") e il degrado igienico del centro abitato ("cassonetti puzzolenti, mosche ed insetti in quantità").
   Agli amministratori An rivolge anche precise domande: "Che fine hanno fatto i cantieri di lavoro, il progetto di metanizzazione del territorio, e quelli per lo sviluppo turistico?". E il partito di Fini individua anche la ricetta: "L'amministrazione faccia scelte coraggiose, ricorrendo, ove occorre, ai prestiti che la Legge nazionale offre ai Comuni".
   Infine l'attribuzione di un merito: "Se non fosse stato per An ad Acate regnerebbe l'omertà politica nell'interesse di poche famiglie".


Emanuele Ferrera

Acate,  08-10-1999

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