Acate: diritto al lavoro
circa 200 persone diserteranno le urne
delle elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo
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   Anche i precari acatesi dell'ex articolo 23 hanno deciso di "sposare" la clamorosa forma di protesta adottata dai colleghi di molti centri dell'Isola. Al termine di una serie di consulti, hanno deciso di spedire al presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, i certificati elettorali per riaffermare il loro diritto al lavoro.
   Sono circa sessanta i giovani impegnati dal Comune nei cosiddetti lavori socialmente utili, che saranno sostenuti nella protesta anche dalla grande maggioranza dei loro familiari. Duecento persone circa, si calcola, dunque, domenica diserteranno ad Acate le urne delle elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo.
- Che cosa avete scritto nella lettera al Capo dello Stato?
   "La nostra situazione non può e non deve rimanere solo oggetto di dibattito elettorale ed individuata come la fonte di tutti i mali in Sicilia -spiega Vincenzina Leone-. Non ci possono venire a dire che il bilancio della Regione è dissestato per la spesa in nostro favore. Gli abbiamo chiesto soprattutto che ci venga garantito quello che ci spetta di diritto: il lavoro. Recarsi alle urne è un diritto-dovere di ogni cittadino italiano, ma ad esso va garantita un'occupazione certa; niente dovere -affermiamo-, pertanto, fin quando continuerà la nostra condizione di precarietà".
    L'applicazione della Legge Regionale n. 85 del '95, frutto di una lunga contrattazione e manifestazioni in piazza, con i suoi "percorsi occupazionali diversificati", viene giudicata dagli ex articolisti uno dei tanti modi per uscire dalle "sabbie mobili".


Emanuele Ferrera

Acate,  12-6-1999

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