Acate, brucellosi,
presentato alla biblioteca un opuscolo frutto della collaborazione tra l'Ausl n. 7 e
l'amministrazione comunale
Ottenere nel più breve tempo possibile un
prodotto sano e una buona gratificazione economica per gli allevatori. Occorre però
emarginare gli allevatori che possiedono capi non controllati.
È questo il messaggio che il caposettore del servizio veterinario
dell'Ausl n.7, distretto di Vittoria, Giuseppe Licitra, ha rivolto ad una folta
rappresentanza di titolari di aziende zootecniche ovicaprine e bovine, presentando alla
biblioteca comunale un opuscolo sulla brucellosi, frutto della collaborazione con
l'amministrazione.
Hanno partecipato (nella foto) il sindaco Maria Battaglia, il
direttore generale Francesco Viscuso, i veterinari Salvatore Guastella e Gaetano Farina,
l'on. Giovanni Caruano nonché alcuni medici di base. "Ad Acate -ha detto il dott.
Farina- la malattia ha colpito persone di ogni età, l'obiettivo dell'iniziativa è quello
d'informare i consumatori affinché preferiscano alimenti provenienti da animali non
infetti".
Agli allevatori che si sono lamentati per gli abbattimenti e la
lentezza degli indennizzi, l'onorevole Caruano ha detto: "L'eliminazione dei capi
malati non è un capriccio ma una necessità imposta dalle leggi del mercato. Bisogna
sveltire la pratiche, ma raccogliere anche la sfida della qualità; la strada maestra è
l'associazionismo". Nel periodo 1 gennaio-13 aprile '99, su 6576 ovini sottoposti al
prelievo di sangue, 901 sono risultati positivi; solo 53 su 1460, invece, i bovini infetti
da brucellosi.
Emanuele Ferrera
Acate, 17-4-1999 |
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