'No al palio di Acate', appello della Lega anti
vivisezione
La Lega anti vivisezione chiede alla Commissione di vigilanza sugli spettacoli di non
autorizzare lo svolgimento del palio di Acate in programma per la prossima festa di San
Vincenzo. La richiesta era stata avanzata anche lo scorso anno ma la corsa si era tenuta
ugualmente. 'Chiediamo lo stop del Palio - afferma Biagio Battaglia a nome del direttivo
provinciale - considerate le attuali norme di protezione degli animali legge 473 del 22
novembre 1993 (ex articolo 727 del Codice penale), viste le condizioni psicologiche di
estremo disturbo che vengono causate dalle grida del pubblico che assiste, visto il
maltrattamento messo in opera dai fantini per mezzo di violenti colpi di frustino durante
la competizione'.
Lo scorso anno la Commissione di vigilanza aveva dato l'ok ma aveva
messo dei paletti. Aveva imposto che i cavalli fossero radunati in un parco chiuso
individuato nella piazza attigua alle gabbie di partenza; che la ferratura degli zoccoli
fosse verificata prima di ogni esibizione; che le gabbie di partenza fossero idoneamente
imbottite. 'Queste prescrizioni - afferma La Lega antivivisezione aderente all'Aer - sono
state, però, completamente ignorate.
Nel regolamento di gara di accennava poi, all'impossibilità di
iscrizioni alla gara per i proprietari di cavalli, aventi precedenti penali. Ma lo stesso
regolamento - aggiunge Battaglia - ometteva di chiarire come sarebbe stata accertata
l'effettiva proprietà dei cavalli. Infine la beffa dello scorso anno, una consulenza
inviata all'allora sindaco di Acate, Gaetano Masaracchio, con cui si affermava che i
cavalli, con una adeguata ferratura antiscivolo, possono galoppare su superfici asfaltate
senza ciò che comporti pericoli o danni fisici per l'animale. Oggi a noi - conclude la
Lega animalista - risulta esattamente l'opposto, basta leggere il testo "Equitazione
in Campagna" di Boccardo De Borbonese.
S.M.
ediz. del 9-4-1999 |
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